Dietro il Sipario Gennaio 2021 Anno 18 numero 01 Periodico mensile di informazione e cultura a cura dell’U.N.I.Vo.C Sezione di Reggio Emilia Mensile realizzato in: Stampa in caratteri tipografici, CD in testo e audio, Stampa Braille e Stampa ingrandita. Mensile inviato ai Soci; alle Asl, agli Organi Istituzionali dello Stato; agli Enti Locali; alle strutture u.i.c., alle strutture U.N.I.Vo.C, Enti, Associazioni Varie e quanti ne fanno richiesta. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non vengono restituiti. Per motivi tipografici, gli articoli possono essere adattati a dimensioni ottimali per la rivista. Gli articoli pubblicati rispecchiano l’esclusivo pensiero degli autori. Direttore Responsabile: Giuseppe Lateano Comitato di Redazione: Eugenio Colucci, Angela Colosimo, Francesca Guazzi, Daniela Sassi Direzione, redazione ed amministrazione: Reggio Emilia, Via del Consorzio 6/D, Tel 0522 430745 fax 0522 430745 – telefono 0522 435108 e-mail: univocre@virgilio.it Sito web: www.univocre.it Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia: n 1113 del 13 gennaio 2004 Stampa in caratteri tipografici, ingrandita e braille: Blu Società Cooperativa Sociale Contrada San Nicola snc - 87042 ALTOMONTE (CS) UFFICI: Via Grandi 47 - 42027 Montecchio Emilia (Re) Tel. 0522 1571119 - Fax. 0522 1840129 email: info@coopblu.it web: www.coopblu.it pec: blu@pec.coopblu.it U.N.I.Vo.C. , Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi Sezione Provinciale di Reggio Emilia Sede legale ed operativa: Via del Consorzio 6/D -. 42121 Reggio Emilia telefono e fax 0522 430745 - telefono 0522 435108 La rivista usufruisce dei contributi a sostegno dell'editoria speciale periodica per non vedenti e ipovedenti ai sensi del D.L. 23/10/1996, n. 542, convertito in Legge 649 del 23/12/96 – D.M. 70 del 15/05/2017 Caro amico, cara amica e stimate Autorità, da anni la nostra associazione provvede ad inviarti gratuitamente i nostri periodici. Per continuare a mantenere il servizio ti chiediamo di farci avere a mezzo email all’indirizzo: univocre@virgilio.it il tuo consenso a ricevere gratuitamente i periodici dell’U.N.I.Vo.C. sezione provinciale di Reggio Emilia. Ringraziamo tutti coloro che hanno mandato le autorizzazioni e invitiamo cortesemente tutti gli altri che non hanno ancora dato l’adesione a farcela avere. Per ulteriori informazioni ti preghiamo di chiamarci al numero telefonico 0522430745. Cordiali saluti. Il Presidente Eugenio Carlo Colucci AVVISO IMPORTANTE AI NOSTRI VOLONTARI Il giorno 08 ottobre 2020, nella nostra assemblea provinciale U.N.I.Vo.C. si è provveduto ad approvare lo Statuto aggiornato secondo la legge n.117/2017; statuto approvato dall’assemblea provinciale e che noi abbiamo dovuto fare proprio. Nello stesso, hanno previsto l’obbligo della quota associativa di euro 10.00, da integrare all’assicurazione. Pertanto, nostro malgrado, vi invitiamo a pagare tale quota entro il 31 gennaio p.v. BANDO SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE 2020 Servizio Civile Universale - “Nuove generazioni per l’informazione il sostegno e l’inclusione sociale” Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – U.N.I.Vo.C. Sez. provinciale di Reggio Emilia SCADENZA DOMANDE 8 FEBBRAIO 2021 h 14.00 Nell’ambito dell’ultimo bando per il Servizio Civile Universale l’Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi– Sezione Provinciale di Reggio Emilia è pronta ad accogliere 6 volontari presso la sede di Reggio Emilia (di cui 2 riservati a giovani con difficoltà economiche) e 4 volontari presso la sede di Montecchio Emilia per l’esecuzione del programma di intervento “Nuove generazioni per l’informazione il sostegno e l’inclusione sociale”. Requisiti necessari per la partecipazione: • Età compresa tra i 18 e i 29 anni non compiuti; • non aver ricevuto condanne; • non appartenere alle forze di polizia o ai corpi armati; • non aver già prestato il servizio civile nazionale/universale o averlo interrotto. Per presentare la domanda occorreranno: • lo Spid, per i cittadini italiani residenti in Italia o all'estero (qui le istruzioni per richiederlo: https://www.spid.gov.it/richiedi-spid). IMPORTANTE! Va attivato lo Spid con livello di sicurezza 2; • le credenziali da richiedere al Dipartimento, per i cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea o stranieri regolarmente soggiornanti in Italia (qui la procedura); • un curriculum vitae redatto sotto forma di autocertificazione (che riporta dunque la dicitura: "Il sottoscritto ... ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute negli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e consapevole delle conseguenze derivanti da dichiarazioni mendaci ai sensi dell’articolo 76 del predetto D.P.R. n° 445/2000, sotto la propria responsabilità, dichiara ...") con allegato il documento di identità. La domanda di partecipazione scadrà lunedì 8 febbraio alle ore 14.00; è possibile presentarla esclusivamente online attraverso la piattaforma Domande on Line (DOL), disponibile al link https://domandaonline.serviziocivile.it Alla nostra Sezione è stato assegnato un progetto: • Progetto 4 Città senza confini: il nuovo volto del volontariato (6 volontari a Reggio Emilia + 4 volontari a Montecchio Emilia); Alla sezione provinciale U.N.I.Vo.C. di Reggio Emilia sono stati riservati 2 dei 6 posti disponibili a giovani con difficoltà economiche (soglia inferiore o pari a 10.000 euro). È necessario attestare l’effettiva appartenenza del giovane alla categoria individuata presentando il documento ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Si raccomanda un’attenta lettura del bando e della scheda sintetica del progetto per il quale ci si vuole candidare! 1. Per accedere al bando: https://www.serviziocivile.gov.it/media/757821/bando-ordinario_2020.pdf 2. Per accedere alle schede sintetiche dei progetti: https://www.uiciechi.it/serviziocivile/progetto4.asp I volontari selezionati stipuleranno un contratto con il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile, che provvederà a erogare un compenso mensile. Vi aspettiamo per condividere con voi un’esperienza che vi permetterà di avvicinarvi alla realtà delle persone cieche e ipovedenti, di rendervi utili, arricchirvi umanamente e acquisire nuove competenze! Per qualsiasi informazione potete contattarci ai seguenti recapiti: Tel. 0522/430745 Mail univocre@univoc.org Sito http://www.univocre.it/ Tabella nuovi importi 2021: pensioni e limiti di reddito per invalidi civili, ciechi civili e sordi civili Uscita la Circolare del 18/12/2020, n. 148 riguardante il rinnovo delle pensioni previdenziali e assistenziali per l’anno 2021. Riportata anche la misura della perequazione, definitiva per l’anno 2020 e previsionale per l’anno 2021 delle prestazioni concesse per invalidità civile. Prestazioni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti E’ stata applicata la misura della perequazione, definitiva per l’anno 2020 e previsionale per l’anno 2021, alle pensioni e assegni a favore degli invalidi civili, ciechi civili e sordi civili. Per queste categorie i limiti di reddito per il diritto alle prestazioni economiche soggette a limiti reddituali sono rimasti invariati. Tali limiti si applicano anche agli assegni sociali sostitutivi dell’invalidità civile. Il limite di reddito per il diritto all’assegno mensile degli invalidi parziali e delle indennità di frequenza è quello stabilito per la pensione sociale (art. 12 della legge n. 412/1991). Tipo di provvidenza Importo Limite di reddito 2020 2021 2020 2021 Pensione ciechi civili assoluti 310,48 310,48 16.982,49 16.982,49 Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) 287,09 287,09 16.982,49 16.982,49 Pensione ciechi civili parziali 287,09 287,09 16.982,49 16.982,49 Pensione invalidi civili totali 287,09 287,09 16.982,49 16.982,49 Assegno mensile invalidi civili parziali 287,09 287,09 4.931,29 4.931,29 Pensione sordi 287,09 287,09 16.982,49 16.982,49 Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti 930,99 938,35 Nessuno Nessuno Indennità speciale ciechi ventesimisti 212,43 213,79 Nessuno Nessuno Indennità accompagnamento invalidi civili totali 520,29 522,10 Nessuno Nessuno Indennità di frequenza minorenni 287,09 287,09 4.931,29 4.931,29 Indennità comunicazione sordi 258,00 258,82 Nessuno Nessuno Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major 515,58 515,58 Nessuno Nessuno TRASFORMAZIONE DELLE PENSIONI DI INVALIDITÀ CIVILE IN ASSEGNO SOCIALE L’articolo 18, comma 4, della legge 15 luglio 2011, n. 111, stabilisce che il requisito anagrafico minimo per il conseguimento dell’assegno sociale, nonché dell’assegno sociale sostitutivo della pensione di inabilità civile, dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e della pensione non reversibile ai sordi, deve essere adeguato all’incremento della speranza di vita (art. 12 DL n. 78/2010, convertito dalla legge n. 122/2010). Il requisito anagrafico per il diritto all’assegno sociale per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022 è pari a 67 anni. Conseguentemente, in occasione del rinnovo sono state ricalcolate, attribuendo l’importo dell’assegno sociale a decorrere dal mese successivo al compimento dell’età prevista, le prestazioni spettanti ad invalidi civili e sordi civili che compiono 67 anni di età entro il 30 novembre 2021 e per le quali risultano memorizzati negli archivi i dati reddituali necessari all’accertamento del diritto e della misura all’assegno sociale. In assenza di informazioni aggiornate, a partire dal mese successivo al compimento di 67 anni è stato attribuito l’importo dell’assegno sociale senza gli aumenti (art. 67 Legge 23 dicembre 1998, n. 448 e art. 52 Legge 27 dicembre 1999, n. 488). Le Strutture territoriali dovranno provvedere alla ricostituzione delle pensioni per le quali non sono presenti le informazioni reddituali, segnalando i dati aggiornati del titolare e, per i soggetti coniugati, anche del coniuge. INDICE DI RIVALUTAZIONE DEFINITIVO PER L’ANNO 2020 L’articolo 1 del decreto citato ha stabilito in via definitiva nella misura dello 0,5% l'aumento di perequazione automatica già attribuito alle pensioni, in via provvisoria, per l'anno 2020. Conseguentemente, si procederà al conguaglio da perequazione rispetto al valore dello 0,4% utilizzato in sede di rinnovo per l’anno 2020. La circolare Inps n. 14/2020 riporta i valori definitivi per l’anno 2020 e si rammenta che l’importo del trattamento minimo viene preso a base anche per l’individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito. INDICE DI RIVALUTAZIONE PROVVISORIO PER L’ANNO 2021 L’articolo 2 del decreto citato stabilisce che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2020 è determinata in misura pari allo 0,0% dal 1° gennaio 2021, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo; l’adeguamento dell’importo delle pensioni da mettere in pagamento per l’anno 2021 è, pertanto, nullo. La circolare Inps n. 14/2020 riporta i valori provvisori del 2021 e si rammenta che l’importo del trattamento minimo viene preso a base anche per l’individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito. Indennità a favore dei lavoratori affetti da particolari patologie Le indennità previste a favore dei lavoratori affetti da talassemia major (morbo di Cooley) e drepanocitosi, a favore dei lavoratori affetti da talassodrepanocitosi e a favore dei lavoratori affetti da talassemia intermedia in trattamento trasfusionale o con idrossiurea sono state rinnovate per l’anno 2021 adeguandone l’importo al trattamento minimo. Nella G.U. n. 292 del 24 novembre 2020 è stato pubblicato il decreto 16 novembre 2020, emanato dal Ministro dell'Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, recante “Perequazione automatica delle pensioni con decorrenza dal 1° gennaio 2021, nonché valore della percentuale di variazione - anno 2020 e valore definitivo della percentuale di variazione - anno 2019” (Allegato n. 1 della circolare 148/2020). Test integrale della circolare INPS Circolare del 18/12/2020, n. 148: Rinnovo delle pensioni, delle prestazioni Tratto da SuperAbile INAIL del 30-12-2020, scritto da Gabriela Maucci Io, trans e ipovedente, di corsa verso Tokyo Valentina Petrillo è un'atleta transgender, gareggia con le donne. Da quando ha cominciato la transizione ormonale, è diventata più felice. E non ha più bisogno di nascondere né la sua identità sessuale né i suoi problemi di vista. NAPOLI. Correre, correre, correre. Per tutta la vita Valentina Petrillo ha sognato di calcare le piste di atletica e oggi si allena in vista di Tokyo 2020, dove spera di qualificarsi nella categoria T12, quella degli atleti ipovedenti. Nata a Napoli nel 1973, quasi due anni fa ha deciso di intraprendere la terapia ormonale per cambiare sesso e oggi è la prima atleta transgender a gareggiare con le donne, anche se non è operata e all'anagrafe risulta ancora come Fabrizio. Secondo le linee guida emanate dal Cio nel 2015, Valentina può competere nella categoria femminile grazie a una concentrazione di testosterone sotto la soglia dei 5 nanomoli. E così, dopo un travagliato iter burocratico che ha coinvolto la Federazione paralimpica dell'atletica leggera (Fispes), il Comitato italiano paralimpico (Cip) e il World Para Athletics, Valentina ha gareggiato per la prima volta con le donne, lo scorso settembre a Jesolo. Coniugando due universi, quello transgender e quello sportivo che, fino a questo momento, non si erano mai incontrati. SuperAbile Inail l'ha intervistata all'inizio di ottobre, durante i campionati societari della Fispes, un appuntamento che ha visto riunirsi l'intero gotha dell'atletica paralimpica e dove Valentina era presente con la sua società, la Omero Bergamo. Come va la preparazione per Tokyo 2020? La vedremo nella Nazionale? Magari, ma è difficile fare previsioni. Ce la metto tutta, ma sono un'atleta un po' indisciplinata. Per esempio, tendo a risparmiarmi sulle ripetute più lunghe per dare tutto su quelle fino a 300 metri. E poi sono anche goffa negli esercizi, perché ho cominciato a fare atletica tardi. A quanti anni? A 20 anni, prima ignoravo che esistesse il mondo dello sport paralimpico. È successo quando da Napoli mi sono trasferita a Bologna per studiare informatica all'Istituto dei ciechi Francesco Cavazza. È lì che ho imparato ad accettare la malattia di Stargardt, che rappresenta la forma più comune di degenerazione maculare ereditaria. Fino a quel momento l'avevo sempre tenuta nascosta. E prima di scoprire la passione per la corsa? Mi sono innamorata dell'atletica all'età di sette anni, quando ho visto per la prima volta Pietro Mennea vincere le Olimpiadi dell'80, nei 200 metri. Lì capii che l'atletica poteva essere il mio mondo. Ma a quei tempi, a Napoli, non era facile seguire gli allenamenti e io non ho mai trovato il coraggio di chiedere ai miei genitori di portarmi a fare atletica, anche se era quello che desideravo. Così ho cominciato a giocare a calcio, stavo in porta. Poi, quando a 13 anni si è presentata la malattia di Stargardt, sono passata in attacco, ma non ero un asso. Solo quando sono arrivata a Bologna mi sono avvicinata all'atletica, con grandi soddisfazioni, anche se come persona ancora non mi sentivo completa. In che senso? Già all'età di quattro o cinque anni aveva esordito questo desiderio di femminilità, che poi tre anni fa è finalmente esploso, perché non sono più riuscita a dominarlo come avevo sempre fatto nella mia vita. A nove anni ho cominciato a indossare i vestiti di mia madre di nascosto, tenendomi tutto dentro. Anche la comparsa della malattia mi ha costretto a guardare il futuro in maniera diversa, ridimensionando le mie aspettative. Una persona cieca o ipovedente non ha molte scelte, di solito può trovare lavoro solo al centralino, nella fisioterapia e nell'informatica, che io ho scelto come sbocco professionale. Invece mi sarebbe sempre piaciuto fare l'hostess. I segreti, insomma, erano due... I miei amici non sapevano nulla e anche a scuola nascondevo la mia disabilità. Erano al corrente dei miei problemi di vista, ma nessuno capiva la gravità. A scuola non ho mai avuto un insegnante di sostegno e mi sedevo sempre in fondo, perché tanto non vedevo niente neanche al primo banco. Ho dovuto aspettare di arrivare a Bologna per capire che non dovevo vergognarmi della mia malattia, e che comunque potevo fare una vita normale. Vedere persone che, pur vivendo una situazione più grave della mia, facevano cose che io non riuscivo a fare mi ha aiutato a diventare più autonoma. Nel frattempo continuava a rimuovere il fatto di sentirsi donna. Sì. Durante l'adolescenza mi facevo tante domande. Mi chiedevo perché mi volessi mettere la gonna come mia mamma e perché non mi cresceva il seno. Perché non potessi mettermi lo smalto e truccarmi e perché alla comunione dovessi indossare il saio francescano e non il vestito da sposina che usano le bambine. Mi facevo tante domande, ma non avevo gli strumenti per capire cosa mi stesse succedendo, banalmente mi è mancato anche il web: pensavo di essere l'unica al mondo a vivere questa situazione. E poi mi sentivo in colpa e non volevo dare un dispiacere ai miei genitori, ci ho sempre tenuto a che fossero orgogliosi di me. Cosa la preoccupava di più? In quegli anni essere femminiello a Napoli era la cosa peggiore che ti potesse capitare. Meglio camorrista che femminiello, dico sempre: il camorrista ha uno status più elevato. E poi non è che ci fossero tante alternative alla prostituzione, all'epoca. Iniziare le transizione di genere era costosissimo, non era possibile ricorrere alle strutture pubbliche come oggi. Quando, tre anni fa, mi hanno detto che mi avrebbe seguita un'équipe di medici dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna, non mi pareva vero: ero rimasta agli ormoni clandestini e alle operazioni per cambiare sesso a Casablanca. Mi sono mancati gli esempi positivi, insomma, sui media ho sempre visto eccessi di femminilizzazione che non mi appartengono: io sono una ragazza semplice, jeans e scarpe da ginnastica, non mi sono mai riconosciuta in questi modelli. Lei è soprattutto una sportiva, infatti. Sì. Tra l'altro mondo dello sport e mondo trans di solito non vanno molto d'accordo, anche se non ho capito bene perché. Non voglio essere da esempio a nessuno, ma sono pronta a mettere a disposizione la mia storia e l'esperienza di un anno e mezzo di transizione. Non ci sono precedenti, stiamo imparando ora cosa vuol dire. Per quanto mi riguarda, vincevo prima come uomo e, fortunatamente, continuo a vincere ora come donna. La terapia ormonale le ha fatto perdere velocità. Come l'ha presa? Me l'aveva detto la mia amica Joanna Harper, una scienziata canadese transgender che da 15 anni studia le prestazioni sportive nelle atlete trans. Io però non le avevo dato peso, nella convinzione che, diventando più felice, avrei corso come prima. Il giorno che presi la prima compressa già mi sentivo più donna e feci un tempo di 19.40' sui 150 metri, un ottimo risultato. Ma da quel momento è cominciato un declino inesorabile e le prestazioni sono calate. Non è solo una questione di velocità, ma anche di capacità di recupero e di metabolismo. Siccome sono la prima atleta di questo livello che sperimenta la transizione di genere nessuno veramente sa che cosa accadrà nel tempo. A livello psicologico sto meglio, ma a livello sportivo sto ancora cercando il mio equilibrio. Una cosa è certa però: meglio essere una donna più lenta ma felice che un uomo più veloce ma triste. Cosa le ha dato la forza di rivelare al mondo la sua identità sessuale? È stata una questione di sopravvivenza. Non sono una persona coraggiosa, se avessi avuto più coraggio lo avrei fatto tanto tempo fa. Ma a un certo punto non ce la facevo più a fingere, a travestirmi di nascosto con gli abiti che mia moglie buttava via. Non potevo più mascherarmi da uomo. Il periodo più difficile è stato nei primi mesi del 2018, quando è nata Valentina. Uscivo vestita da donna, ma non avendo ancora cominciato ad assumere gli ormoni, il mio corpo era ancora quello di un uomo. Avvertivo uno sdoppiamento della personalità: Valentina non riusciva più a riconoscersi in Fabrizio. E io non riuscivo più a fare a meno di Valentina, era la mia anima che mi chiedeva di vivere. Come ha reagito il mondo intorno a lei? All'inizio ho fatto coming out con le persone più importanti della mia vita: prima con mia moglie, poi con mio fratello e mia cognata, infine con mio padre. Ho preferito dirglielo io, prima che venisse a saperlo da altri. Mia moglie è stata splendida, dopo un primo momento di confusione è stata lei ad accompagnarmi a comprare i primi vestiti da donna. Gli amici che conosco da una vita, invece, non hanno capito. Ho perso anche la famiglia allargata, che in parte si è riavvicinata dopo avermi visto in tv e sui giornali. Sono finiti i sensi di colpa finalmente? Macché, ce li ho ancora. Anzi ora si sono decuplicati, mi sento in colpa per la mia famiglia: per mia moglie e, soprattutto, per mio figlio. Se un giorno mi rinfacciasse che non sono stata un buon padre o il fatto che sono una trans, non riuscirei a sostenerlo. Per il momento, però, sembra aver capito, ho voluto spiegargli tutto anche se è ancora piccolo. Siamo molto legati e io provo sempre a fargli sentire la mia presenza. Quanto a mia moglie è una persona speciale: è l'unica donna che amo, di un amore diverso, ma se possibile ancora più grande. (L'intervista è tratta dal numero di novembre di SuperAbile INAIL, il mensile dell'Inail sui temi della disabilità) Tratto da Redattore Sociale del 29-12-2020, scritto da Antonella Patete Taxi in aiuto agli ipovedenti fra sconti e consegne a casa REGGIO EMILIA. Sconti alle corse e un servizio di consegna a domicilio. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto un importante accordo di collaborazione tra la sezione territoriale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) di Reggio Emilia e il Consorzio Taxisti Reggiani Radiotaxi (Ctr), che consentirà a tutte le persone affette da disabilità visiva grave di poter svolgere, con maggior sicurezza e autonomia, le proprie esigenze quotidiane, considerando anche il difficile momento storico che stiamo vivendo. Il Consorzio Taxisti Reggiani, dallo scorso 1 dicembre, consente a tutti i non vedenti e ipovedenti d'Italia di utilizzare i propri mezzi usufruendo di uno sconto in percentuale sulle corse a tassametro: l'accordo prevede che per poter aver diritto agli sconti il disabile visivo mostri la propria tessera di iscrizione a una qualsiasi delle 108 sezioni territoriali UICI italiane, anche se non risiede in provincia di Reggio. Non solo. Il Consorzio, comprendendo le specifiche necessità delle persone non vedenti, ha anche pensato e proposto di svolgere per questi utenti un vero servizio di "consegna a domicilio" di spesa, farmaci, documenti, altri beni di consumo, presidi sanitari e qualsiasi altro ausilio utile per migliorare l'autonomia in casa e fuori casa. «I servizi di trasporto saranno garantiti in maniera fluida e costante 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, svolgendosi con serietà, professionalità ed attenzione particolare da parte di tutti gli autisti», afferma Simone Seligardi, presidente del consorzio. I trasporti potranno essere effettuati a chiamata diretta o previa prenotazione telefonando alla centrale Radiotaxi al numero 0522-452545 e specificando che si desidera usufruire della "Convenzione UICI". La sezione territoriale UICI si impegnerà a diffondere il contenuto dell'accordo ai suoi associati mediante i diversi sistemi di comunicazione disponibili e si farà carico di informarli della necessità di avere sempre con sé la propria tessera d'iscrizione rinnovata per poter usufruire delle scontistiche. Affinché il servizio possa svolgersi nel modo più fluido possibile, non vedenti e ipovedenti potranno segnalare, all'atto della prenotazione del servizio, la propria condizione di disabilità visiva e l'eventuale presenza del cane guida. «L'accordo vuole rispondere alla necessità dei nostri associati di trovare un mezzo di trasporto veloce, sicuro e che abbia le necessarie attenzioni verso il cliente - dichiara la presidente UICI Chiara Tirelli - soprattutto visto il periodo di degrado dei servizi pubblici, limitati nel numero operativo e nelle capacità di carico dai vari decreti sul contenimento dell'emergenza sanitaria. Un sentito ringraziamento al Consorzio Taxisti Reggiani per aver compreso le criticità che un disabile visivo deve affrontare ogni giorno ed ha saputo rispondere con soluzioni concrete per facilitarne gli spostamenti». Tratto da Gazzetta di Reggio del 29-12-2020 Astigmatismo: disturbo della vista chiamato anche Ametropia. Viaggio alla scoperta dell’Astigmatismo. Si tratta di un disturbo della vista chiamato anche Ametropia, che riguarda la cornea e il bulbo oculare. L’Astigmatismo è un disturbo della vista ed è conosciuto anche come Ametropia. Esso comporta una minore nitidezza visiva a causa di una deformazione della superficie dell’occhio (cornea) o di una alterazione delle strutture interne del bulbo oculare. Ne consegue che le immagini risultano poco definite – con i contorni che non appaiono nitidi – ed è necessario correggere il difetto Vediamo cosa ci dicono dalla Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB Italia onlus) relativamente a questo disturbo. Possibile essere sia miopi sia astigmatici? Sì, ma l’astigmatismo può essere associato non solo a miopia, ma anche a ipermetropia e presbiopia. La sua correzione prevede l’utilizzo di occhiali (con lenti cilindriche o toriche), lenti a contatto o un intervento di chirurgia refrattiva. In parole semplici l’occhio astigmatico vede gli oggetti poco definiti e, nei casi più gravi, leggermente distorti: il difetto è presente guardando sia da lontano che da vicino. Come si fa a capire se si è astigmatici o meno? Molto spesso chi è astigmatico se ne accorge solo dopo una visita oculistica. Per questo motivo è importante sottoporsi sin da bambini a controlli regolari. Esiste anche un autotest (basato sulla osservazione di una sorta di stella) che consente di capire se possa essere presente un astigmatismo; tuttavia ciò non esclude affatto la necessità di sottoporsi ad una visita oculistica completa. Quanti tipi di astigmatismo conosciamo? A seconda della struttura che determina il difetto visivo si parla di: -astigmatismo corneale: è dovuto ad un’anomala curvatura della cornea; -astigmatismo interno o lenticolare: è dovuto ad alterazioni delle strutture interne dell’occhio, ad esempio il cristallino (la nostra lente naturale). Possiamo immaginare la cornea come una calotta sferica trasparente, attraversata da meridiani (come avviene su un mappamondo). A seconda del meridiano che presenta la curvatura maggiore si distinguono tre differenti tipi di astigmatismo: -“secondo regola”: è la forma di astigmatismo più diffusa, nel quale il meridiano più curvo è tra quelli verticali (compresi tra 60° e 120°); -“contro regola”, nel quale il meridiano più curvo è tra quelli orizzontali (compresi tra 0-30° e 150°-180°); -“obliquo”, nel quale il meridiano più curvo è tra quelli obliqui (compreso tra 60° e 30°, 120°-150°). Inoltre, si può distinguere tra: a) astigmatismo semplice, nel quale si ha solo questo difetto visivo: il fuoco, anziché consistere in un solo punto, sarà disposto lungo una linea. Infatti sulla retina la messa a fuoco lungo un meridiano è diversa da quella lungo l’altro. A seconda della posizione della linea che si forma il difetto si può a sua volta suddividere in: -astigmatismo miopico semplice (un meridiano si focalizza sulla retina, mentre l’altro si focalizza davanti); -astigmatismo ipermetropico semplice (un meridiano si focalizza sulla retina, mentre l’altro cade dietro); b) astigmatismo composto, in cui il difetto visivo è associato ad un altro vizio refrattivo (miopia o ipermetropia). A sua volta si suddivide in: -astigmatismo miopico composto (entrambi i meridiani si focalizzano davanti alla retina); -astigmatismo ipermetropico composto (entrambi i meridiani si focalizzano dietro alla retina); c) astigmatismo misto in cui una linea focale è miope e l’altra ipermetrope (un fuoco è davanti alla retina mentre l’altro cade dietro). Esistono forme lievi di astigmatismo ed è normale soffrirne. Sì, poiché un certo grado di astigmatismo corneale è fisiologico (fino a 0,5 diottrie si può anche evitare di correggerlo). Tale astigmatismo è, infatti, generalmente compensato in modo naturale dai mezzi diottrici interni all’occhio (cristallino, corpo vitreo, ecc.). L’astigmatismo di grado elevato è generalmente congenito e subisce lievi variazioni nel corso della vita. L’astigmatismo irregolare può essere causato da alterazioni della cornea in seguito a traumi, lesioni e infezioni o può essere dovuto a una malattia chiamata cheratocono. Sintomi dell’Astigmatismo. L’astigmatismo non corretto determina l’insorgenza di disturbi derivanti dal continuo cambio di messa a fuoco (accomodazione), nel tentativo di ottenere un’immagine nitida. Tali sintomi consistono in dolori ai bulbi oculari, all’arcata ciliare, affaticamento oculare, mal di testa, bruciore agli occhi e lacrimazione eccessiva. In presenza di tali disturbi soltanto una accurata visita oculistica con misurazione del visus permetterà di fare la giusta diagnosi. Importante: in persone molto astigmatiche a entrambi gli occhi che, anche mediante l’utilizzo di occhiali, non riescono ad essere corrette adeguatamente, deve essere esclusa la presenza del cheratocono (malattia che ha come caratteristica principale proprio un astigmatismo irregolare). La Diagnosi di Astigmatismo. Con una visita oculistica, provando la correzione migliore del difetto. Tuttavia nei casi più difficili può essere d’aiuto l’esecuzione di una “topografia corneale”, un esame computerizzato che permette di ottenere una mappa della curvatura della cornea, in modo da poter diagnosticare correttamente tutti i tipi di astigmatismo. Tale difetto va monitorato nel tempo, controllandone eventuali variazioni, per escludere la presenza di patologie della superficie oculare. Questo vizio refrattivo può essere generalmente corretto con l’uso di occhiali con lenti cilindriche o toriche oppure con lenti a contatto gas-permeabili o morbide; queste ultime in genere permettono di ottenere una qualità della visione migliore rispetto ai classici occhiali. Possibile correggere l’Astigmatismo con il laser. Sì, anche l’astigmatismo può essere corretto tramite la chirurgia refrattiva. Tuttavia il laser non sempre consente di rinunciare agli occhiali (specialmente a lungo termine), per cui è necessaria un’attenta valutazione prima di prendere una simile decisione (dopo aver consultato uno o più medici oculisti). Tratto da assocarenews.it del 06-01-2021. XXIV Edizione del Concorso “Beretta-Pistoresi” - Esito Care e cari, di seguito i risultati del Concorso “Beretta-Pistoresi”. Quest’anno la partecipazione al Concorso è stata inferiore al previsto e le sessioni di gara riservate ai Diplomati di Conservatorio e ai Laureati Magistrali sono andate deserte. I nove giovani Soci, candidatisi per le categorie “Diplomati” e “Laureati”, hanno concluso gli studi con punteggi molto alti o addirittura con lode. Tenuto conto delle Graduatorie di merito, data l’assenza di Concorrenti ai premi destinati ai Diplomati di Conservatorio e ai Laureati Magistrali e considerato che la selezione è indetta per promuovere gli studi e l’eccellenza negli studi, le previste quattro borse di studio sono state assegnate come segue. Le due borse di 1.500,00 euro ciascuna, riservate ai Soci che, nel 2019, hanno conseguito, con più alto merito, il Diploma di istruzione secondaria superiore e la Laurea, sono state assegnate a: - Valeria Angeletti, dell’UICI di Macerata, che ha conseguito il Diploma di liceo scientifico, presso il “Galileo Galilei” di Macerata, con 100 con lode e votazione media al primo quadrimestre di 9,4 e - Greta Barattin, dell’UICI di Belluno, che ha conseguito la Laurea in mediazione culturale, presso l’Università degli Studi di Udine, con 110 con lode e votazione media agli esami intermedi di 29,6. La borsa di 1.500,00 euro, riservata ai Soci che, nel 2019, hanno conseguito il Diploma di Conservatorio, è stata suddivisa in tre premi di 500,00 euro ciascuno, attribuiti a: Mirko Di Paola, dell’UICI di Catania, che ha conseguito il Diploma di liceo scientifico, presso il “Concetto Marchesi” di Mascalucia (CT), con 100 e votazione media al primo quadrimestre di 8,6; Giulia Tassone, dell’UICI di Macerata, che ha conseguito il Diploma di istituto tecnico, settore economico, indirizzo turismo, presso il “Matteo Ricci” di Macerata, con 100 e votazione media al primo quadrimestre di 7,9 e Claudia Scanu, dell’UICI di Cagliari, che ha conseguito il Diploma di liceo delle scienze umane, presso il “Marconi-Lussu” di San Gavino Monreale (SU), con 100 e votazione media al primo quadrimestre di 7,7. La borsa di 2.500,00 euro, riservata ai Soci che, nel 2019, hanno conseguito la Laurea Magistrale, è stata suddivisa in due premi di 1.250,00 euro che sono stati attribuiti a: Marta Civitella, dell’UICI di Roma, che ha conseguito la Laurea in scienze e tecniche psicologiche, presso la Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma, con 110 con lode e votazione media agli esami intermedi di 28,7 e Carlotta La Bombarda, dell’UICI di Bari, che ha conseguito la Laurea in filosofia, presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, con 110 con lode e votazione media agli esami intermedi di 28,7. Una menzione anche per: Silvia Papa, dell’UICI di Brescia, e Gianluca Madio, dell’UICI di Bari che hanno partecipato al concorso, pur non ottenendo il risultato sperato. Ai vincitori e a tutti i Giovani della nostra Unione, i più fervidi auguri per un futuro pieno di serenità e di successo. Mario Barbuto Presidente Nazionale Tratto da Comunicato UICI n. 193 del 30-12-2020 RUBRICA- Sapori reggiani con le ricette di Nonno Pepi Torta di patate Ingredienti: 800 grammi di patate 200 grammi di mozzarella o fontina 60 grammi di burro 50 grammi di parmigiano reggiano 2 uova sale una tazzina di latte un poco di scorza di limone grattugiata un poco di pane grattugiato Esecuzione: lessare le patate con la buccia, pelarle e passarle nello schiacciapatate. Unire al passato il burro fuso, il latte, le uova, il parmigiano reggiano, la fontina o la mozzarella a pezzettini, sale, scorza di limone grattugiata e, per ultimo, il pane grattugiato in quantità sufficiente. Mettere in una tortiera unta il burro e cuocere in forno per 20 minuti a 160 gradi poi aumentare a 200 gradi e togliere quando la superficie sarà dorata.